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Lo sport ti rimette al mondo, ti fa incontrare persone e culture, ti fa pianificare obiettivi, ti fa trasformare sogni in realtà, ti rende felice, ti apre la mente, abbatte barriere mentali, culturali, intergenerazionali, questa è l’esperienza di molti runner, tra i quali Massimo De Luca che si racconta di seguito.
Ti sei mai sentito campione nello sport almeno un giorno nella tua vita? “Per la costanza, caparbietà e perseveranza sì, mi sento un campione. Lo so che queste tre parole sono sinonimi, ma detto tre volte vale di più. Considero comunque campioni nello sport tutti coloro che abbattono i muri dei propri limiti. Lo sport ti fa sentire campione quando realizzi qualcosa a cui non avresti creduto mai.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell’attività fisica? “Da che ricordi ho sempre fatto sport, nuoto, anni di judo, fino a quando ho avuto un infortunio al ginocchio. Ero così abbattuto da non poter più continuare questo sport a livello agonistico che ho deciso di mollare, così per circa due anni non ho praticato alcuno sport. Poi piano piano ho ripreso a frequentare una palestra. Da tre anni mi sono dedicato al running, quasi esclusivamente. È stato un amore arrivato tardi. Ma di una passione forte.”
Quali sono i fattori e le persone che hanno contribuito al benessere e performance nello sport? “Sicuramente ringrazio i miei genitori che hanno permesso di praticare sport fin da piccolo, soprattutto lasciando a me la scelta, sempre. Oggi mi rendo conto di non poterne fare a meno. Quella sensazione di benessere dopo la fatica sportiva è ineguagliabile. E parlo di benessere fisico ma anche, soprattutto, mentale. Mi rendo conto anche di quanto è importante, almeno per me, condividere la fatica. Anche se penso che non è vero che puoi condividerla con chiunque. C’è bisogno di qualcuno con cui stai veramente bene. Perché quando stai bene vai più lontano.”
Qual è una esperienza che ti possa dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport e nella vita? “Quella che ti fa scoprire che il tuo limite è molto più in là. Perché anche io parlo di abbattere muri e oltrepassare il limite. Ma sono altrettanto sicuro che ognuno di noi ha un suo limite che va oltre quello che immaginiamo di avere.”
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Diciamo subito che il supporto maggiore proviene da quelle persone che hanno la tua stessa passione e quindi capiscono a pieno quei comportamenti che a volte proprio normali non sono. Ad esempio tornare tardi a casa dal lavoro e svegliarti all’alba per allenarti. Allenarti per ore. In famiglia il mio super tifoso è mio figlio.” Continua a leggere